Intervistato da Andrea Tosi su “La Gazzetta dello Sport”, Gigi Datome ha raccontato di come voglia chiudere in bellezza la sua carriera vestendo la canotta azzurra per l’ultima volta: “Era il mio sogno da bambino, l’epilogo per me più bello e gratificante. Ho giocato in tante squadre importanti a livello di club, che hanno fatto la storia, ma la maglia della Nazionale è quella che sento più mia, quella che mi rappresenta di più come sportivo e come uomo”.

Questa Italia adesso è pronta a stupire: “Lo zoccolo duro che ci ha portato ai Giochi di Tokyo e poi all’Europeo di Berlino fino al Mondiale è rimasto intatto. C’è un gruppo di giovani che avanza e lotterà per conquistare un posto tra i 12 che giocheranno le Olimpiardi. La squadra non ha stelle? Penso che Fontecchio e Melli siano giocatori di primissimo piano a livello internazionale, saranno loro i nostri punti di riferimento. Io sono fiducioso, vedo tanti giocatori che nei loro club sono cresciuti e si sono affermati. Ora devono compiere il passaggio dalla fase della sfrontatezza a quella della consapevolezza del proprio ruolo e valore all’interno di questa squadra che resta incompleta per l’atavica mancanza di un lungo verticale, un fisico grande e grosso da opporre ai giganti delle avversarie più accreditate. Dovremo saperci adattare, come ha fatto spesso bene Melli, essere creativi nella nostra atipicità. Adesso dobbiamo conoscerci, crescere per arrivare al meglio a Manila. Gli errori del passato non devono pesarci”.

Datome si sta godendo ogni singolo istante con la Nazionale prima di lasciare il basket professionistico da giocatore: “Oggi non sto contando i giorni che mi separano al ritiro. Voglio solo godermi ogni momento di questa mia ultima avventura, cogliere quello più bello. All’Europeo di Berlino non avevo ancora deciso di smettere. Stavolta sarà diverso”.

FOTO E FONTE: Lega Basket

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