L’attesa cresce, l’Europeo si avvicina. Dopo aver diramato martedì la lista dei 23 convocati per la fase finale del torneo continentale, Paolo Nicolato ha diretto questa mattina al CPO di Tirrenia il primo allenamento dell’ultima fase di raduno.

A cinque giorni dalla partenza per Cluj, la città romena che ospiterà le tre gare del girone dell’Italia con Francia (22 giugno), Svizzera (25 giugno) e Norvegia (28 giugno), il gruppo ha accolto i tre Azzurrini che la scorsa settimana hanno concluso la stagione con i rispettivi club. Un epilogo sfortunato quello vissuto dal portiere del Bari Elia Caprile e dal centrocampista dello Spezia Salvatore Esposito, usciti sconfitti rispettivamente dalla finale dei play off di Serie B con il Cagliari e dallo spareggio salvezza di Serie A con il Verona. E non è andata meglio a Raoul Bellanova, mandato in campo da Simone Inzaghi nella ripresa della finale di Champions League con il Manchester City. Ma adesso il pensiero di tutti deve essere rivolto solo alla Nazionale e per un Campionato Europeo che assegnerà anche tre pass per i Giochi Olimpici di Parigi 2024.

“La prima fase del lavoro con la squadra mi ha convinto molto – le parole in conferenza stampa di Nicolato – abbiamo anche dovuto fare delle scelte dolorose perché purtroppo il numero chiuso di convocabili non ci ha permesso di portare tutti quelli che avrebbero meritato di essere qui. Le incognite che ho sono quelle che avrebbe ogni allenatore che deve gestire un gruppo che si trova insieme adesso e che in una settimana deve essere pronto a giocare. Non è facile preparare una competizione così importante in così poco tempo, ma in questo gruppo vedo voglia, entusiasmo e attaccamento alla maglia e questo ci facilita il compito”.

Dei 23 convocati, l’ultimo ad aggregarsi al gruppo sarà Wilfried Gnonto, impegnato fino a domenica con la Nazionale maggiore nelle Finali di Nations League. Un ragazzo che Nicolato conosce bene e che avrebbe voluto già chiamare diverse volte negli ultimi mesi: “Su Willy è giusto fare un po’ di chiarezza. Volevamo convocarlo già nel marzo 2022, poi ho condiviso la scelta di lasciarlo all’Under 19 perché c’erano le qualificazioni per il Mondiale e sappiamo tutti come è andata a finire. Poi a giugno è arrivata la convocazione di Mancini. Abbiamo deciso di portarlo nonostante fosse già impegnato in Nations League anche grazie al club di appartenenza, che non ci ha creato nessuna problematica. Ha fatto tutta la trafila nelle nazionali giovanili e ne conosciamo il valore, sia tecnico sia umano. Lui è entusiasta di venire e noi siamo molto contenti di averlo”. La convocazione di Gnonto non è correlata alla defezione nei giorni scorsi di Moise Kean: “Quello che dovevo dirgli gliel’ho detto in grande serenità e lui mi ha risposto in grande serenità, ognuno è libero di fare le sue scelte. In questo momento sono importanti i 23 che sono qui”. Sugli altri ragazzi già nel giro della Nazionale maggiore come Tonali e Scalvini c’è la convinzione che possano portare quell’esperienza fondamentale per andare avanti nelle grandi manifestazioni: “Li ho trovati benissimo. C’era forse la possibilità di avere anche qualcun altro, ma loro hanno espresso da subito grande entusiasmo di venire, conoscono bene le dinamiche del nostro gruppo e ci fa piacere che, anche a distanza di anni, vengano volentieri qui. Vuol dire che stanno bene insieme a noi e che stanno bene tra di loro”.

Ne ha fatta di esperienza anche Samuele Ricci, reduce da una stagione che lo ha visto crescere in maniera esponenziale e ritagliarsi un ruolo di primo piano nel Torino: “Sai che dei singoli è difficile parlare in queste fasi qui”, dice Nicolato rispondendo alla domanda di un giornalista sul centrocampista granata per poi aggiungere: “Lui è un ragazzo che può fare tutto. Può fare il regista, può giocare vertice basso, mezzala e in un centrocampo a due. Ha gamba, tecnica e lettura del gioco. E’ un ragazzo intelligente, uno di quei giocatori che un allenatore apprezza per la capacità di saper interpretare vari ruoli”.

Dopo aver fatto nuovamente i complimenti all’Under 20 (“arrivare ad una finale Mondiale non capita tutti i giorni. In questi ultimi anni sono stati raggiunti molti risultati, abbiamo vinto molte medaglie d’argento e di bronzo”), il tecnico ha commentato le parole di Davide Frattesi, che dal ritiro della Nazionale ha sottolineato come in Italia i giovani subiscano troppe critiche: “E’ evidente che con i giovani noi di un’altra generazione abbiamo un rapporto un po’ conflittuale, un rapporto che va risolto. Siamo bravissimi a giudicare a tutti i livelli, compresi media e social media. Tutti sono bravi giudici, ma nessuno si sforza di capire. Dobbiamo cercare di fare questo passo perché loro sono il nostro futuro”. E sul fatto che l’Europeo possa essere una vetrina per i suoi ragazzi il pensiero è chiaro: “Vogliamo vivere insieme un’esperienza positiva ed emozionante, tralasciando gli interessi personali per un obiettivo comune”. Non è il momento di pensare al mercato.

fonte e foto: Figc

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